NO ALLA RACCOLTA FIRME PER CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE
di Mauro Miccolis
No. No perché, se un’urna contiene tutte biglie nere, anche se cambi le modalità di estrazione delle biglie, pescherai sempre biglie nere. Se vogliamo cambiare classe dirigente, si devono riformare i partiti.
Ovviamente questa legge elettorale è scandalosa, ma cambiarla non cambierà la classe dirigente di questo paese, sia di sinistra che di destra; non dimentichiamo che il Porcellum, nasce da un’idea del PD.
No perché, se tutte le forze parlamentari “non al governo” volessero, potrebbero modificare la legge elettorale alla camera.
No perché i referendum costano, ed in questo caso i soldi finirebbero ad un partito; infatti IDV o SEL presentandosi come comitato promotore e raggiungendo 500.000 firme, al di là del risultato del referendum, incasserebbero un sacco di soldi pubblici, 0.50 euro a firma. E nel caso specifico di Di Pietro, mi pare che i soldi finirebbero automaticamente sul suo conto in banca, visto che è il proprietario di IDV.
No perché in questi ultimi 15 anni i partiti hanno divorato due miliardi di euro in rimborsi elettorali.
Se proprio si ha voglia di fare un referendum, che sia organizzato dai cittadini, e i proventi utilizzati per sviluppare il lavoro o aiutare le persone bisognose.
Se proprio si ha voglia di fare un referendum che cambi il paese, lo si faccia per abolire la legge 30, e quindi il mondo del precariato.
Mi dispiace ma quando una legge fa schifo ritengo che si debba abolire. Ciò non toglie che i partiti e tutto il panorama politico vada derattizzato.
Sono d’accordo con te, ma possono e devono farlo in parlamento. Che senso ha fare un referendum per cambiare legge elettorale? Dalle interviste fatte in questi mesi, tutti Lega compreso, sono contro il porcellum, e allora perchè spendere soldi a Referendum? Che facessero il loro dovere alla Camera dei deputati.
perchè tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare,per dirla terra terra…
Non solo sono d’accordo ma sottoscrivo ogni virgola del post del Dott.. Miccolis. Mi fa specie che ci sia ancora molta gente così ingenua da non aver compreso le subdole manovre politiche di qualsiasi esponente o di qualsiasi partito. Il referendum abrogativo ex. art. 75 Cost. è stato osteggiato con l’entrata in vigore della sua legge attuativa (L.352/70) da oltre 40 anni e ne hanno fatto quasi sempre un uso propagandistico e lucrativo (per i rimborsi appunto delle raccolte firme). Perché non è mai stato indetto dai 5 consigli regionali ad esempio (non sono formati dagli stessi partiti in parlamento per la maggiore ?). Esempio: il referendum sull’acqua, sul nucleare, sul legittimo impedimento non avrebbe avuto 5 consigli regionali in maggioranza per poterlo indire ? Io dico di sì perché le regioni governate dalla coalizione che ha promosso la raccolta firme di alcuni di questi ultimi referendum è di sinistra ed attualmente sono 11 le regioni governate da maggioranza di sinistra. Il referendum per costituzione dovrebbe essere uno strumento di controllo del popolo sull’operato dei rappresentanti ma questi hanno pensato bene di impossessarsene perché voglio oltre che un potere assoluto sul legittimo sovrano anche sfruttarlo a più non posso.
La questione a tutti i livelli è che il nostro ordinamento non fà distinzione tra eletti preposti a rappresentare i cittadini, o il popolo qual si voglia, e amministratori incaricati di governare ,tale indistinzione li fà apparire come un unica omogenea classe, cosiddettà, politica,ma è proprio da questa indistinguibilità dei ruoli che nasce, in ordine del diritto, da una assenza della separazione dei poteri tale da far assomigliare la nostra repubblica più ad un oligarchia al potere che una democrazia basata sul “governo delle regole” ,in tale asssenza prospera l’arbitrio e l’ingiustizia basata sull’affermazione del più forte ,singolo o organizzato che sia.
Il nostro ordinamento e il nostro diritto devono basarsi su dei parametri. Il parametro di riferimento è la Costituzione italiana perché lo afferma essa stessa all’art. XVIII delle disposizioni transitorie e finali. Non ci vuole nessun esperto per comprendere alcuni punti fondamentali esposti in essa perché sono di una semplicità e chiarezza estrema. Ovviamente a chi non è piaciuta è dovuto ricorrere a sotterfugi e PRASSI per contrastarla, almeno nei punti che riguardano il fondamento delle democrazia (la sovranità del popolo).
E’ l’assenza di controllo del popolo sovrano (sovrano solo sulla carta) che ha reso tutti padroni e ne pagheremo sempre le conseguenze fino a che non ci si orienterà verso la democrazia (quella vera). E’ sempre stata un’oligarchia l’Italia poiché il popolo sovrano non ha MAI potuto nemmeno scegliere i suoi rappresentanti (cfr. artt. 56 e 58 Cost.), ed hanno calcato la dose con l’introduzione dell’attuale legge elettorale. A conclusione di tutto credo che manipolare i referendum (che è l’oggetto della discussione) non abbia nulla a che vedere né con l’ordinamento e nemmeno col diritto. E’ strumentalizzazione per nulla cambiare e ce ne siamo accorti diverse volte quando hanno reintrodotto in sordina le leggi abrogate dal popolo con referendum (e non cito esempi).
Cosa permette agli eletti tutto ciò ? Il diritto ? L’ordinamento italico ? La Costituzione ? Non penso proprio ! Lo ha permesso soltanto la PRASSI che loro hanno voluto adottare con il tacito assenso e la complicità di un popolo in eterno letargo.
AL SOVRANO POPOLO ITALIANO
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE
I sottoscritti cittadini italiani,
Visti gli articoli 51 e 54 della Costituzione;
Vista tradita la disposizione finale XVIII ultimo comma della Costituzione, in data 15/7/2002, dalla Camera dei Deputati autoproclamatasi valida pur non avendo il numero di deputati tassativamente previsti dall’art.56 Costituzione, quindi compiendo abuso certo alla legge e di tale gravità da far ritenere, oltre ogni ragionevole dubbio, il parlamento stesso illegittimo;
Vista le legge elettorale, emessa proprio da quel parlamento illegittimo, a sua volta di dubbia legittimità costituzionale nel contenuto tanto da fare ritenere illegittimo, così come noi lo riteniamo, anche il parlamento attuale eletto in forza di tale illegittima legge;
Ritenendo essenziali in una democrazia ed irrinunciabili anche ai sensi dell’art. 21 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani i diritti di elettorato attivo e passivo, pregiudicati dai citati errori operativi e legislativi, fino a causare per malvagità verso il popolo od imperizia, un disastroso vuoto di potere;
In mancanza quindi di un Parlamento legittimo ai sensi di legge e di istituzioni competenti a ricevere e decidere sulle proposte ai sensi dell’art. 71 della Costituzione, si pregiano di offrire direttamente al popolo italiano sovrano una possibilità di rimedio alla attuale situazione ormai deteriorata in modo altrimenti insanabile dal punto di vista costituzionale, proponendo come misura straordinaria ed eccezionale il seguente progetto di legge SPECIALE, ritenendo che solo il popolo sovrano possa a questo punto avere la autorità di riceverla e di promulgarla come legge dello stato.
LEGGE SPECIALE PER IL RISPRISTINO DELLA LEGALITA’ E DELLA DEMOCRAZIA.
Art. 1 – La legge in materia elettorale riguardante la formazione del Parlamento deve obbligatoriamente ed urgentemente essere trasmessa dal Capo dello Stato, quale garante della Costituzione, alla Corte Costituzionale per essere sottoposta al giudizio di legittimità costituzionale sia riguardo alla competenza e validità del parlamento che la emanò sia in merito al contenuto. Qualora non intervenga giudizio da parte della Corte Costituzionale entro un mese dalla data di entrata in vigore della presente legge, qualsiasi emolumento e indennità agli eletti sarà sospeso fino alla sentenza della Corte stessa in quanto la illegittimità della legge renderebbe conseguentemente illegittimo il loro mandato.
Art. 2 – Ove la Corte Costituzionale dovesse dichiarare la illegittimità della attuale legge elettorale, lo stesso Capo dello Stato, o persona di maggiore gradimento e fiducia che il popolo dovesse indicare e chiamare in sua sostituzione alla carica di Presidente della Repubblica pro-tempore, dovrà procedere a nominare apposita Commissione di 12 membri, più lui Presidente, formata come segue: N. 4 magistrati a sua nomina; n. 4 presidenti degli ordini di Notai, Avvocati, Commercialisti, Consulenti del Lavoro, n. 2 esperti di diritto nominati dalle associazioni sindacali riconosciute; n. 2 esperti di diritto nominati dalle associazioni riconosciute delle categorie imprenditoriali. La Commissione avrà compito di redigere un nuovo testo di legge elettorale che, previo preliminare giudizio di legittimità della Corte Costituzionale, sarà resa esecutiva mediante pubblicazione.
L’attività del Parlamento, risultato illegittimo, sarà sospesa fino a nuova elezione fatta con la nuova legge elettorale.
Art. 3 – La presente legge entrerà in vigore con la data della sua approvazione da parte del popolo italiano che potrà esprimere e provare partecipando in maniera globale e comunque tale da dimostrare la partecipazione maggioritaria ad una ora di sciopero e di astensione da ogni attività anche diversa dal lavoro (salvo le attività indispensabili), di riflessione e di silenzio nella data del 23 settembre 2011 dalle 16,00 alle 17,00.
Peccato che la legge attuativa della proposta di legge popolare ai sensi dell’art. 71 comma 2 Cost. (Legge 352/70) ha disatteso tale diritto costituzionale di Democrazia Diretta del popolo. Il Parlamento si è ben guardato di porre vincoli agli eletti, dando cioè la precedenza alle discussioni dei disegni di legge presentati dal legittimo sovrano (il popolo). In mancanza di tale vincolo i membri del parlamento italico attraverso i regolamenti interni di camera e senato hanno stabilito che PRIMA vengono i ddl di iniziativa parlamentare e POI quelli di iniziativa popolare. Ecco perché presentano migliaia di disegni di legge i nostri rappresentanti (non importa se inutili)… così si creano l’alibi dell’eccessivo lavoro e i ddl popolari non vengono mai discussi. Se non vengono discussi entro due cambi di legislatura inoltre vengono stralciati. Ma lo dice la Costituzione che doveva e deve essere così ? No ! Lo dicono quei furboni dei nostri (pardon… vostri) rappresentanti. Siamo l’unico paese al mondo ad avere circa 200.000 leggi. Fra gli Stati europei il numero varia da un minimo di 5.000 ad un massimo di 10.000 leggi (e sono stato abbondante).
come quella sul parlamento pulito….che se fosse varata svuoterebbe il parlamento
Esattamente Mauro. Quello è il più recente ed eclatante poiché è un disegno di legge cortissimo (soli 5 articoli) e non necessita di nessun parere tecnico (come potrebbe accadere per altre leggi). E’ un ddl dove si chiede più che altro l’onestà dei candidati, non più di due legislature da parlamentare.ed il ripristino della scelta nominativa dei candidati. Se il popolo non comincia a ragionare su queste semplici cose figuriamoci come può comprendere tutti i raggiri dei mestieranti della politica italiana.
Pingback: No alla raccolta firme per cambiare la legge elettorale | agora-vox.tk